Zona euro in stallo: è colpa delle crisi politiche.

L’economia della zona euro ha chiuso il 2024 senza crescita, smentendo le aspettative degli analisti che prevedevano un lieve aumento dello 0,1%. Secondo i dati pubblicati da Eurostat, il PIL del quarto trimestre è rimasto invariato rispetto ai tre mesi precedenti. Germania e Francia, le due principali economie del blocco, hanno registrato rispettivamente un calo dello 0,2% e dello 0,1%.

Nel complesso, il PIL dell’area euro è cresciuto dello 0,7% nell’intero 2024, un dato che riflette le difficoltà della regione nel trovare motori di crescita. In particolare, il rallentamento del settore manifatturiero in Germania e le tensioni commerciali con gli Stati Uniti stanno pesando sulla fiducia di imprese e consumatori. Italia e Austria, nel frattempo, hanno registrato una crescita zero nell’ultimo trimestre dell’anno.

La BCE pronta a tagliare i tassi mentre l’inflazione resta sotto osservazione

La Banca Centrale Europea potrebbe intervenire per sostenere l’economia con un taglio dei tassi di interesse. Gli analisti prevedono che l’istituto di Francoforte abbasserà il tasso sui depositi di un quarto di punto percentuale, portandolo al 2,75%. Tuttavia, l’inflazione resta una variabile da monitorare attentamente: in Spagna, i prezzi al consumo sono aumentati del 2,9% a gennaio, superando le stime degli economisti.

I mercati stanno già scontando ulteriori riduzioni dei tassi da parte della BCE, con previsioni che indicano un allentamento della politica monetaria fino a 94 punti base entro la fine dell’anno. Questo scenario implica almeno tre tagli da 25 punti base e una probabilità dell’80% di un quarto intervento. Nel frattempo, il rendimento dei titoli di Stato tedeschi a 10 anni è sceso di sei punti base al 2,53%, mentre l’euro ha perso lo 0,2%, attestandosi intorno a 1,04 dollari, il valore più basso della giornata.

Secondo gli esperti di Bloomberg Economics, la mancanza di slancio nell’economia rafforza la necessità di un taglio dei tassi da parte della BCE. Tuttavia, il numero e la velocità degli interventi dipenderanno da quanto tempo servirà alla crescita per riprendersi.

Le incertezze sulle politiche di Trump frenano gli investimenti

Le aziende europee stanno già avvertendo l’impatto dell’incertezza sulle intenzioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha minacciato di imporre dazi sui prodotti europei se l’UE non aumenterà le importazioni di gas naturale liquefatto dagli USA. Questa prospettiva è stata al centro di molte conference call aziendali di inizio anno, secondo un’analisi di Bloomberg.

Per la Germania, i dati economici deludenti arrivano in un momento critico: tra meno di un mese si terranno elezioni anticipate, con il cancelliere Olaf Scholz che rischia di essere sostituito da Friedrich Merz, leader del blocco conservatore CDU/CSU. Merz ha promesso di rilanciare l’economia con una riduzione delle tasse e una semplificazione normativa, ma gli analisti restano scettici sulla capacità del nuovo governo di imprimere una svolta significativa.

Nel frattempo, il colosso tedesco della componentistica automobilistica Continental AG ha avvertito che nel 2025 le sue vendite potrebbero non crescere a causa di un contesto di mercato difficile, spingendo l’azienda ad adottare misure di contenimento dei costi.

Francia: crisi di bilancio e incertezza politica

Anche la Francia è alle prese con difficoltà economiche. Se gli analisti prevedevano una stagnazione del PIL, il lieve calo registrato nel quarto trimestre evidenzia la fragilità del Paese. Dopo l’effetto positivo delle Olimpiadi di Parigi, la crescita si è indebolita, penalizzata dal rallentamento dei consumi e dall’incertezza negli investimenti aziendali.

A peggiorare la situazione è la crisi di bilancio del governo, che ha dovuto ricorrere a misure temporanee per evitare il blocco delle finanze pubbliche. Il deficit fiscale del 2024 ha raggiunto circa il 6% del PIL, alimentando preoccupazioni sul futuro economico del Paese. La prossima settimana il Parlamento discuterà il bilancio 2025, e il piano di spesa e tassazione del nuovo primo ministro François Bayrou potrebbe incontrare una forte opposizione, mettendo a rischio la stabilità del governo.

Le aziende francesi manifestano sempre più il loro malcontento. Bernard Arnault, CEO di LVMH, ha criticato apertamente le nuove imposte sulle imprese, sostenendo che queste misure potrebbero spingere gli investimenti all’estero. Patrick Martin, presidente della confederazione industriale Medef, ha dichiarato che tra gli imprenditori cresce il senso di frustrazione e sfiducia nei confronti delle politiche del governo.

La Spagna si distingue per la crescita

Nonostante il quadro economico negativo nell’Eurozona, la Spagna ha registrato una crescita del PIL dello 0,8% nel quarto trimestre, consolidandosi come una delle economie più resilienti del blocco. Anche Portogallo e Lituania hanno mostrato risultati positivi.

Secondo Bert Colijn, economista di ING, l’Europa sta attraversando una fase di stagnazione che probabilmente durerà per tutto l’inverno. Tuttavia, nel corso dell’anno la domanda interna potrebbe fornire un nuovo impulso alla crescita.

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