La recente decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di estendere fino al 31 gennaio 2027 la linea di liquidità precauzionale concessa alla Banca Centrale della Repubblica di San Marino (BCSM) ha acceso nuovamente i riflettori sulla stabilità del sistema bancario del piccolo Stato. Questa proroga, che per la prima volta copre un periodo di 24 mesi, testimonia la necessità di garantire un cuscinetto di emergenza per affrontare eventuali shock finanziari.
Una misura precauzionale o segnale di crisi?
Secondo la versione ufficiale, la BCE ha rinnovato questa linea di liquidità per rafforzare le difese del sistema bancario sammarinese e mitigare i possibili effetti negativi delle tensioni geo-politiche e delle incertezze economiche globali. Tuttavia, l’analisi della situazione suggerisce che questa decisione potrebbe essere una reazione a una crisi più profonda del sistema bancario di San Marino.
Negli ultimi anni, il settore finanziario sammarinese ha subito una trasformazione radicale. Con la pressione dell’Italia e degli organismi europei, il Paese ha dovuto abolire le norme sul segreto bancario, eliminando così uno dei principali incentivi che attraeva clienti stranieri, in particolare italiani. Questo cambiamento ha causato una fuga massiccia di capitali, lasciando le banche locali in difficoltà.
San Marino, essendo di fatto un territorio di dimensioni paragonabili a un piccolo comune italiano, non dispone di un mercato interno sufficientemente ampio per sostenere una rete bancaria strutturata. L’afflusso di capitali dall’estero rappresentava una parte fondamentale dell’economia finanziaria del Paese, e la sua riduzione ha portato a una crisi di liquidità e alla necessità di interventi esterni.
Le difficoltà operative del sistema bancario sammarinese
Oltre alla perdita dei capitali stranieri, le banche sammarinesi devono affrontare anche problematiche di operatività. Essendo San Marino un Paese extra UE, i bonifici e le transazioni finanziarie risultano più macchinose e soggette a controlli più stringenti da parte delle banche europee. Inoltre, alcune istituzioni finanziarie considerano ancora San Marino un Paese a rischio sotto il profilo dell’antiriciclaggio.
Perché la proroga della linea di liquidità è un segnale preoccupante
Il fatto che la BCSM abbia chiesto e ottenuto la proroga della linea di liquidità suggerisce che le autorità finanziarie temano una possibile crisi di fiducia tra i correntisti. In situazioni di difficoltà economica, le banche possono trovarsi nell’incapacità di restituire ai clienti i loro depositi in caso di una corsa agli sportelli. La linea di liquidità rappresenta quindi una rete di sicurezza, ma anche un segnale che il rischio di instabilità bancaria è reale.
Se la fuga di capitali continuerà e se le banche sammarinesi non riusciranno a riposizionarsi in un mercato finanziario sempre più regolamentato e complesso, la dipendenza da aiuti esterni potrebbe aumentare. Ciò renderebbe il sistema bancario di San Marino sempre più vulnerabile, con il rischio di dover ricorrere a misure ancora più drastiche nel futuro.