L’Aia/Kyiv – Il congelamento dei finanziamenti esteri deciso dall’amministrazione Trump ha iniziato ad avere un impatto sulle indagini internazionali per accertare le responsabilità della Russia nei presunti crimini di guerra commessi in Ucraina. Secondo fonti e documenti visionati da Reuters, lo stop ai fondi ha già portato alla sospensione di decine di posti di lavoro e al blocco di aiuti per decine di milioni di dollari.
L’Ucraina, dal febbraio 2022, ha aperto oltre 140.000 fascicoli per crimini di guerra dopo l’invasione russa, che ha causato decine di migliaia di vittime e devastato intere regioni del Paese. Mosca ha sempre negato che le sue forze abbiano commesso violazioni del diritto internazionale.
A subire il contraccolpo del congelamento dei fondi sono in particolare sei progetti finanziati dagli Stati Uniti presso l’Ufficio del Procuratore Generale ucraino, per un valore complessivo di 89 milioni di dollari. Secondo fonti interne, almeno cinque di questi programmi – che spaziano dalla conservazione delle prove sui campi di battaglia alle riforme anticorruzione – sono già stati sospesi a causa dell’interruzione dei pagamenti.
Tra i progetti bloccati, due erano finanziati dall’USAID, tre dal Bureau of International Narcotics and Law Enforcement e uno direttamente dal Dipartimento di Stato americano. La quota destinata specificamente alle indagini sui crimini di guerra ammontava a 47 milioni di dollari.
Esperti senza stipendio, ong in difficoltà
L’effetto immediato del congelamento dei fondi è stato la sospensione del lavoro per circa 40 esperti forniti dall’International Criminal Justice Initiative della Georgetown University, che guida l’implementazione dei programmi di supporto legale in Ucraina. L’Atrocity Crimes Advisory Group (ACA), organismo finanziato anche da Unione Europea e Regno Unito, ha dichiarato di aver impiegato oltre 150 esperti per assistere i procuratori ucraini nelle indagini.
“Alcuni partner non hanno più risorse per pagare il loro staff”, ha raccontato a Reuters una fonte coinvolta nel progetto. Un altro informatore ha riferito che un consulente del Procuratore Generale è stato messo in congedo forzato e che è stato sospeso un programma di supporto alle vittime di violenze sessuali legate al conflitto.
Anche le organizzazioni non governative ucraine stanno subendo gli effetti della stretta sui finanziamenti. Due ONG impegnate nella raccolta di prove sui crimini di guerra hanno dichiarato che il loro lavoro rischia di fermarsi, mentre altre cercano canali di finanziamento alternativi.
“L’Unione Ucraina per i Diritti Umani di Helsinki continuerà a esistere, ma dovrà ridimensionare le proprie attività”, ha spiegato il direttore Oleksandr Pavlichenko, aggiungendo che il 75% del budget annuale dell’organizzazione è stato tagliato con il blocco dei fondi Usa.
Un’altra associazione, impegnata nella raccolta di prove e nella formazione di professionisti legali, ha dovuto interrompere parte delle operazioni. “Se non troviamo nuovi finanziamenti, nei prossimi tre mesi dovremo ridurre il personale”, ha dichiarato una fonte anonima.
Indagini a rischio? “Sistema ormai stabile”
Dall’inizio del conflitto, i partner internazionali di Kyiv hanno sostenuto le indagini sui crimini di guerra come parte essenziale della loro assistenza all’Ucraina. Il supporto statunitense, in particolare quello fornito dall’USAID, ha giocato un ruolo chiave nella creazione di infrastrutture investigative, tra cui un manuale di 800 pagine destinato ai giudici ucraini per la gestione dei processi sui crimini di guerra.
Secondo Yevhen Krapyvin, esperto del Centro per la Riforma della Politica e della Giustizia di Kyiv, il blocco dei finanziamenti avrà un impatto, ma il sistema investigativo ucraino è ormai consolidato. “Gli esperti ci sono e il sistema regge. Certo, più risorse sarebbero utili, ma la struttura è stata costruita”, ha detto Krapyvin.
Tuttavia, alcuni temono che il ritiro della leadership americana possa avere conseguenze più ampie. “I perpetratori si sentono incoraggiati e perdiamo tutti”, ha dichiarato una fonte vicina ai programmi di assistenza legale. “Molti attori del settore sono sotto shock”, ha aggiunto un rappresentante di una ONG ucraina.
Il blocco dei fondi ha inoltre interrotto il lancio di un sistema di gestione digitale dei processi, parte di un’iniziativa americana per modernizzare la giustizia ucraina. Leonid Sapelnikov, vicedirettore dell’Amministrazione Giudiziaria dello Stato ucraino, ha spiegato che il progetto avrebbe dovuto migliorare l’efficienza del sistema giudiziario, consentendo di trattare un numero maggiore di casi.
Il rafforzamento del settore giudiziario è un elemento chiave nel processo di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. “Se il sistema funzionerà, ci aspettiamo che l’efficacia della giustizia migliori sensibilmente”, ha dichiarato Sapelnikov, aggiungendo che Kyiv cercherà alternative di finanziamento per non interrompere il progetto.