Trump minaccia (di nuovo) dazi del 100% ai Paesi BRICS per la creazione di una nuova valuta

L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha minacciato l’introduzione di dazi del 100% nei confronti dei Paesi BRICS qualora tentassero di creare una nuova valuta alternativa al dollaro.

Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti chiederanno agli Stati “ostili” appartenenti al blocco BRICS di impegnarsi a non introdurre una nuova valuta né a sostenere alcun’altra valuta che possa sostituire il “potente dollaro statunitense”. “Altrimenti, dovranno affrontare dazi del 100% e dire addio alle vendite nella straordinaria economia americana”, ha scritto Trump sulla piattaforma TruthSocial.

L’ex presidente ha inoltre affermato che non esiste “alcuna possibilità” che il BRICS possa “sostituire il dollaro nel commercio internazionale o in qualsiasi altro ambito”. Ha aggiunto che qualsiasi Paese che cerchi di farlo dovrà “accogliere i dazi e dire addio agli affari con gli Stati Uniti”.

La replica del Cremlino: “Nessun piano per una valuta comune”

In risposta alle dichiarazioni di Trump, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha precisato che all’interno del BRICS non è in corso alcuna discussione sulla creazione di una valuta unica. “Si parla piuttosto della creazione di nuove piattaforme di investimento congiunte, che consentiranno di realizzare investimenti reciproci e in Paesi terzi”, ha spiegato Peskov durante un briefing con la stampa. “Forse gli esperti dovrebbero spiegare più nel dettaglio l’agenda del BRICS al signor Trump”.

L’idea di una valuta comune, in realtà, era stata discussa durante il vertice BRICS del 2023 a Johannesburg, con l’obiettivo di semplificare il commercio e il finanziamento dei progetti, riducendo al contempo la dipendenza dal dollaro e dall’euro nelle transazioni internazionali.

Ad ottobre 2024, il presidente russo Vladimir Putin aveva dichiarato, durante un incontro con i rappresentanti dei media dei Paesi BRICS, che la creazione di una valuta unica “non è ancora un tema all’ordine del giorno” e che “non è ancora matura”. Tuttavia, aveva confermato che i Paesi membri stavano valutando un maggiore utilizzo delle rispettive valute nazionali nelle transazioni.

L’idea della valuta comune dei paesi BRICS era stata concretamente proposta da Putin – con tanto di banconota della nuova moneta regalata durante la riunione BRICS in Russia – ma molti paesi, dopo un’iniziale interesse, si erano tirati indietro per la paura di perdere l’accesso al sistema americano del dollari e dei dazi minacciati da Trump. Ciò ha costretto Cremlino a ridimensionare le intenzioni originali, fino a negarli del tutto, come ha fatto oggi Peskov.

Non è la prima volta che Trump minaccia dazi per la creazione di una valuta unica del BRICS. Già nel novembre 2024, dopo la sua vittoria alle elezioni presidenziali statunitensi, aveva espresso una posizione simile, affermando che i Paesi BRICS “possono cercarsi un altro ingenuo” e ribadendo che “non esiste alcuna possibilità che il BRICS sostituisca il dollaro nel commercio internazionale”.

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